Quali integratori per la memoria sono davvero efficaci? Amnesie ricorrenti, perdita della memoria a breve termine, vuoti di memoria e difficoltà nel ricordare gli eventi possono essere sintomi del deterioramento cognitivo che interessa in modo particolare i soggetti anziani. Queste problematiche possono essere legate ai processi di invecchiamento o essere la manifestazione di patologie neuro-degenerative, laddove i fattori scatenanti possono essere diversi.

Sicuramente lo stile di vita gioca un ruolo chiave: vi sono numerosi studi che hanno chiarito, ad esempio, come determinati cibi influiscano negativamente sulle funzioni cognitive, alterando l’umore e la concentrazione (discorso analogo per altri fattori di rischio come alcol e fumo).

D’altra parte vi sono evidenze crescenti circa il ruolo dei nutraceutici nel supporto delle normali funzioni cognitive, a beneficio della memoria, dell’attenzione e dell’umore. In questo articolo descriviamo anche gli integratori di BioPQQ™, coenzima Q10, vitamine C, E, cofattori, amminoacidi e omega-3 (EPA e DHA).

“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé”, scrisse saggiamente Oscar Wilde.

La memoria è preziosa; perdere anche in minima parte la capacità di ricordare è un’esperienza molto triste. Nel corso della vita il nostro organismo è costantemente in evoluzione. Con l’avanzare dell’età, i neuroni cominciano a funzionare lentamente, ed altrettanto lentamente le informazioni biologiche attraversano le sinapsi. I mitocondri delle cellule nervose diminuiscono di numero e diminuisce anche la loro efficienza nel produrre bioenergia. Il cervello comincia quindi a perdere consistenza: l’attenzione, la memoria, i riflessi e l’efficienza organica generale rallentano.

In questi casi il fabbisogno di determinati micronutrienti e nutraceutici può aumentare notevolmente; sostanze che si trovano naturalmente negli alimenti, le quali, in determinate condizioni, possono essere integrate attraverso integratori per le funzioni cognitive. Contro la perdita di memoria ed il declino cognitivo in generale, è tuttavia importantissimo adottare un programma globale di prevenzione, che preveda alla base un’alimentazione salutare, un regolare esercizio fisico e un’eventuale integrazione di sostanze nutraceutiche contenute anche in specifici integratori per la memoria e funzioni cognitive.

Tali sostanze sono essenziali per il metabolismo delle cellule del sistema nervoso, nonché per il loro corretto trofismo, l’attività biologica dei mitocondri e per la normale produzione dei neurotrasmettitori. Come agiscono i nutraceutici contenuti negli integratori per la memoria? In questo articolo elencheremo le principali sostanze che preservano le normali funzioni del sistema nervoso, nonché la loro reale efficacia, e descriveremo le principali patologie che determinano la perdita di memoria nelle persone anziane.

integratori per la memoria benefici per il funzionamento delle sinapsi del cervello

Calo della memoria negli anziani

L’indebolimento delle funzioni cerebrali può essere dovuto ai processi di invecchiamento oppure dipendere da patologie neuro-degenerative, tuttavia anche in età più giovane a causa di stress fisico e psichico si può verificare un calo delle funzioni cognitive l’adozione di un programma di prevenzione globale, che prevede un’alimentazione bilanciata, regolare esercizio fisico e l’impiego di sostanze nutraceutiche attraverso una eventuale integrazione mirata, può in un caso rallentare l’invecchiamento cerebrale e quindi la perdita di memoria negli anziani, nell’altro caso può essere di supporto alle terapie mediche.

Il deterioramento cognitivo ed il calo della memoria dipendenti dai processi di invecchiamento, a livello temporale possono essere così schematizzati:

  • Si stima che a partire dai 40 anni di età il volume del cervello inizia a diminuire con un tasso del 5% ogni 10 anni
  • Dai 70 anni il tasso di diminuzione del volume del cervello aumenta; i neuroni e le sinapsi cominciano a ridursi e l’attività dei mitocondri diminuisce, con una riduzione dell’efficienza metabolica ed energetica
  • A 80 anni l’ippocampo, ovvero la sede della memoria semantica e della memoria episodica, può perdere fino al 20% delle connessioni nervose
  • A 85 anni il 50% dei soggetti è affetto da una malattia neuro-degenerativa, che provoca un progressivo deterioramento del sistema nervoso

Per quanto riguarda le patologie più frequenti che determinano il calo della memoria, troviamo:

  • Demenza
  • Morbo di Alzheimer
  • Vasculopatia e Ictus
  • Diabete

Esistono integratori per la memoria negli anziani?

È bene chiarire subito un concetto importante. Gli integratori per la memoria non sono farmaci, e, come tali, non possono curare alcun tipo di patologia. Non si può neanche affermare che l’assunzione di un nutraceutico (o di un gruppo di nutraceutici) possa apportare un miglioramento delle condizioni di salute a tutti coloro che le la assumono.

È importante tener conto della risposta individuale di un organismo nei confronti di uno o più nutraceutici. Per comprendere tale risposta bisogna considerare fattori importanti, come lo stato di salute e malattia e la capacità individuale di assorbire e metabolizzare un determinato nutriente.

Ecco che gli integratori per la memoria, in contesti come questo, possono essere utili qualora un professionista, dopo una valutazione dello stato di salute del soggetto, lo ritenga opportuno.

Demenza, perdita di memoria e deterioramento cognitivo

Secondo i più recenti dati del Ministero della Salute, la demenza è in rapido aumento in tutto il mondo. Si stima che entro il 2050 saranno registrati 7,7 milioni di nuovi casi all’anno, con un’aspettativa di via media di 4-8-anni dopo la diagnosi. Il fattore di rischio più importante è l’età e, a causa dell’invecchiamento demografico, tale fenomeno è di proporzioni allarmanti. È stato stimato che queste patologie diventeranno, in tempi brevi, uno dei problemi più rilevanti in termini di sanità pubblica.

La demenza è una condizione in cui le funzioni cognitive (pensiero, memoria e ragionamento logico) e le capacità comportamentali subiscono una progressiva riduzione, compromettendo il normale svolgimento delle attività quotidiane. La gravità della demenza varia dalla fase più lieve, in cui le funzioni cognitive iniziano a diminuire, fino alla fase più grave, in cui si perde la capacità di essere autosufficienti e si deve dipendere completamente dagli altri per svolgere le attività della vita quotidiana. Il 60-70% delle forme di demenza è rappresentato dalla malattia di Alzheimer.

integratori per la memoria negli anziani contro il calo di funzioni cognitive del passare del tempo

Morbo di Alzheimer e perdita di memoria

L’Alzheimer è una malattia neuro-degenerativa in cui la memoria e le funzioni cerebrali vengono lentamente compromesse, fino a perdere completamente la capacità di svolgere le azioni quotidiane più semplici. Il fattore determinate per la comparsa della malattia è l’accumulo anomalo della proteina β-amiloide, che provoca calcificazioni a livello del sistema nervoso centrale, con conseguenti danni permanenti ai neuroni, nonché alle sinapsi.

Nel tempo, i neuroni perdono la capacità di funzionare e comunicare tra loro e alla fine muoiono e le aree cerebrali iniziano ad atrofizzarsi. Le lesioni si diffondono in strutture come l’ippocampo, la sede della memoria semantica e della memoria episodica. Negli ultimi stadi della malattia di Alzheimer il danno è diffuso e il tessuto cerebrale è significativamente atrofizzato. Attualmente non esiste una cura risolutiva per questa grave malattia, sebbene le terapie attuali si basano sul trattamento dei sintomi. Di seguito elenchiamo una serie di cause e fattori di rischio che portano alla demenza di Alzheimer:

  • Invecchiamento
  • Storia familiare di Alzheimer
  • Fattori genetici
  • Lesioni cerebrali gravi
  • Fattori ambientali come l’esposizione a metalli pesanti
  • Trauma cranico
  • Nutrizione inadeguata
  • Diabete
  • Malattie cardiovascolari
  • Disfunzione mitocondriale
  • Barriera ematoencefalica compromessa
  • Sistema immunitario compromesso
  • Agenti infettivi

Mentre per quanto riguarda i sintomi abbiamo:

  • Ridotta capacità di memorizzare nuove informazioni
  • Incapacità di pianificazione di attività complesse
  • Scarsa capacità decisionale
  • Difficoltà nel riconoscere volti e oggetti comuni
  • Alterazione nel parlare, leggere e scrivere, come errori di scrittura e di parola
  • Cambiamenti di personalità e comportamento, come agitazione, apatia, mancanza di interesse, perdita di empatia, comportamento compulsivo e ossessivo

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PQQ10 | Pirrolochinolina chinone + Coenzima Q10 + Vitamine C ed E

PQQ10 è un integratore funzionale a base di BioPQQ™ , che secondo recenti studi è in grado di promuovere la neogenesi mitocondriale a beneficio delle funzioni cognitive e del sistema nervoso


Vasculopatia, ictus e demenza

La vasculopatia rappresenta una serie di condizioni patologiche che determinano un’alterazione della funzionalità dei vasi sanguigni. Essa colpisce maggiormente i soggetti diabetici ed è alla base di patologie come l’infarto del miocardio e l’ictus apoplettico. Gli organi maggiormente interessati sono: cervello, cuore, reni e occhi. I soggetti diabetici predisposti all’insorgenza di vasculopatie hanno un rischio, rispetto alla popolazione generale, fino a sei volte maggiore di andare incontro a danni al sistema nervoso, con conseguente perdita progressiva delle funzioni cognitive. Il 75% dei casi di ictus cerebrale interessa le persone con più di 65 anni di età.

L’ictus cerebrale consiste nella rottura di un vaso sanguigno che porta sangue al cervello. Le cellule cerebrali subiscono i cosiddetti danni da ischemia (talvolta irreversibili), a causa della mancanza di ossigeno e nutrienti. È stato dimostrato che i soggetti anziani, in particolare le donne, che vengono colpiti da un ictus cerebrale subiscono un declino della memoria molto più rapido.

Diabete e perdita di memoria

L’associazione tra diabete e demenza è ampiamente documentata. Si stima che il rischio di andare incontro a declino cognitivo e perdita di memoria è due volte maggiore nei soggetti diabetici anziani, rispetto agli anziani senza patologia diabetica. Alla base del deterioramento cognitivo nei soggetti diabetici anziani vi sono gli sbalzi glicemici e l’insulinoresistenza.

Questi ultimi sono due fattori di rischio importanti per la demenza associata al diabete; si consideri che il diabete è una patologia che in tutto il mondo sta subendo un incremento consistente, per cui la prevenzione primaria è di fondamentale importanza. Modifica degli stili di vita, nutrizione bilanciata, regolare esercizio fisico ed eventuale assunzione di sostanze nutraceutiche a supporto delle funzioni cognitive costituiscono nell’insieme un vero e proprio “scudo di prevenzione” contro il declino cognitivo e la perdita di memoria.

anziano assume integratori per la memoria per perdita funzioni cognitive

L'integrazione è utile per le funzioni cognitive?

I nutraceutici possono offrire un valido supporto fisiologico per le funzioni cognitive, psichiche ed il funzionamento della memoria. In molti studi queste molecole sono considerate essenziali nella prevenzione della progressione di molte patologie, tra cui quelle neuro-degenerative, come la demenza.

Essendo sostanze naturali che il nostro organismo non riesce a produrre, essi andrebbero assunti in associazione tra loro, proprio come si trovano all’interno degli alimenti.

Non esiste dunque la famosa “molecola magica”, che ci permetterebbe di risolvere e ripristinare tutti i problemi di salute. Ogni sostanza nutraceutica ha differenti bersagli fisiologici; l’associazione tra più nutraceutici è fondamentale per il riequilibrio organico.

In ottica di comporre un integratore per la memoria, la concentrazione e le funzioni cognitive a base di nutraceutici, sulla base di quanto riportato in questo articolo, nonché del numero e della complessità dei fattori di rischio in gioco, è estremamente importante selezionare accuratamente sostanze che “puntino” su tre bersagli fisiologici e metabolici:

  • Il metabolismo delle cellule del sistema nervoso
  • Il sistema cardiovascolare, in particolare le funzioni endoteliali
  • La protezione delle cellule dallo stress ossidativo

Le sostanze che soddisfano appieno tali bersagli contenute in integratori per la memoria specifici:

  • Vitamine del gruppo B
  • Acidi grassi polinsaturi omega 3
  • Vitamine C, D, E
  • PQQ e Coenzima Q10
  • Polifenoli
  • Arginina

Vitamine del Gruppo B e memoria degli anziani

Le vitamine del gruppo B permettono il corretto svolgimento delle più importanti trasformazioni del metabolismo cellulare, come la produzione di bioenergia (ATP), e per questo sono spesso fondamentali nella formulazione di integratori a supporto della memoria e delle funzioni cognitive.

Le cellule cerebrali ricavano la maggior parte della bioenergia dalla “combustione” degli zuccheri (glucosio), per cui le vitamine del gruppo B, in particolare, sono vitali per le funzioni cognitive, nonché per la memoria.

Gli anziani, a causa dell’invecchiamento e degli altri fattori di rischio prima menzionati, hanno un fabbisogno aumentato di vitamine del gruppo B; in particolare, è di notevole importanza in questi soggetti il malassorbimento intestinale di vitamina B12, che, insieme all’acido folico, è coinvolta, tra l’altro, nel metabolismo dell’omocisteina.

Un metabolismo incorretto dell’omocisteina rappresenta un importante fattore di rischio per le malattie neuro-degenerative e quelle cardiovascolari. Livelli elevati di omocisteina sono infatti associati a:

  • Calo delle funzioni cognitive e della memoria
  • Difetti nella sintesi di colina, sostanza chiave per le funzioni cognitive
  • Difetti nella sintesi di melatonina, importante nei meccanismi sonno-veglia
  • Aumento dello stress ossidativo
  • Disfunzione endoteliale
  • Calo della produzione di ossido nitrico, un vasodilatatore naturale
  • Deficit nella metilazione del DNA
  • Difetti nel metabolismo dei neurotrasmettitori, come adrenalina e noradrenalina
  • Difetti nella sintesi di Coenzima Q10, sostanza importante per l’attività dei neuroni
  • Difetti nella sintesi di Carnitina, molecola che partecipa al catabolismo degli acidi grassi

Le vitamine B6, B12 e i folati sono i principali “attori” nel corretto metabolismo dell’omocisteina. Secondo uno studio (Kennedy D.O., 2016), al fine di preservare le normali funzioni cognitive ed il mantenimento della memoria, ci sono tutti i presupposti per raccomandare l’assunzione di vitamine del gruppo B (in modo particolare folati e vitamina B12) ben al di sopra degli RDA, ovvero la “dose giornaliera raccomandata”, tramite integratori per memoria e concentrazione.

Omega 3 e integratori per la memoria

Gli acidi grassi omega-3 costituiscono il 30-35% del cervello umano. I processi di invecchiamento comportano un depauperamento di acidi grassi omega-3 nel cervello, in particolare il DHA, a livello dell’ippocampo, compromettendo l’efficienza della memoria e dell’apprendimento in generale (Thomas J. et al., 2015).

Questo fenomeno diviene più accelerato in caso di malattie neuro-degenerative, come nella demenza. Gli acidi grassi omega-3 svolgono funzioni importantissime, molte delle quali direttamente coinvolte nella prevenzione della progressione del decadimento cognitivo; sono ampiamente documentati i seguenti effetti:

  • Attenuazione della risposta infiammatoria
  • Mantenimento delle membrane cellulari
  • Sintesi di fosfatidilserina, una sostanza fondamentale per le funzioni cognitive, in particolare l’umore e la concentrazione
  • Sintesi del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), un importantissimo fattore di crescita nervosa, nonché di longevità per i neuroni
  • Attivazione della CaMKII, una proteina coinvolta in numerose vie di segnalazione cellulari. Si ritiene sia un importante mediatore dell’apprendimento e della memoria (Yamauchi T., 2005)

PQQ, coenzima Q10, memoria e funzioni cognitive

Il pirrolochinolina-chinone (PQQ) è una molecola naturale che gode di sorprendenti capacità biologiche. Diverse ricerche hanno documentato che questa molecola stimola la sintesi di nuovi mitocondri. Questa capacità è fondamentale per le funzioni cognitive e per la memoria, in quanto è stato documentato che nelle malattie neurodegenerative, come anche nei processi di invecchiamento, il numero e l’attività dei mitocondri subisce una progressiva riduzione.

In studi condotti su modelli animali il PQQ è stato in grado di incrementare il tasso di produzione di nuovi mitocondri fino a 1.000 volte. In uno studio (Itoh et al., 2016) randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo, condotto su 41 soggetti anziani, è stata testata la somministrazione di 20 mg al giorno di BioPQQ™ per un periodo di 12 settimane sulle funzioni cognitive. Sono state effettuate misurazioni sull’attenzione selettiva e sulle funzioni visivo-spaziali.

Lo studio ha evidenziato che il flusso sanguigno cerebrale nella corteccia prefrontale è risultato aumentato a seguito della somministrazione di PQQ. I risultati suggeriscono che il PQQ può prevenire la riduzione delle funzioni cognitive e della memoria nelle persone anziane.

Essendo una molecola attiva nei mitocondri, il PQQ esplica il suo potenziale antiossidante in associazione con Coenzima Q10, Vitamina E e Vitamina C. Infatti, l’aumento dello stress ossidativo è un fattore incisivo nella neuro-degenerazione. Sulla base di questi meccanismi, vengono formulati integratori specifici per la memoria a base di PQQ e Coenzima Q10 come il nostro integratore PQQ10.

Integratori per la memoria a base di polifenoli

I polifenoli costituiscono un gruppo eterogeneo di sostanze contenute nella frutta, nella verdura ed in molte piante; sono spesso definiti fitonutrienti. Hanno una vastità di funzioni metaboliche a più livelli e per questo vengono impiegati in diversi integratori, come quelli per la memoria e le funzioni cognitive.

Definirli “semplici antiossidanti” è molto riduttivo. Sebbene la loro azione protettiva contro i radicali liberi e lo stress ossidativo sia fuori discussione, queste sostanze sembrano modulare l’espressione genica delle cellule, interferendo quindi con l’attività metabolica delle cellule stesse. Tra i fitonutrienti più studiati troviamo:

  • Estratto di tè verde, ricco in Epigallocatechina-gallato (EGCG)
  • Curcuma
  • Resveratrolo
  • Estratto di semi di uva, ricco in Proantocianidine oligomeriche (OPC)
  • Quercetina
  • Estratto di cavolobroccolo, ricco in Glucosinolati

Studi osservazionali e sperimentali suggeriscono delle potenziali interferenze dei fitonutrienti con i meccanismi fisiopatologici di molte malattie neuro-degenerative, come la demenza e la perdita di memoria. È ragionevole supporre dunque che questi composti possano costituire un valido supporto fisiologico contro il declino cognitivo.

Il punto critico della questione resta quello di stabilire per tali composti un dosaggio ottimale, la reale biodisponibilità e l’eventuale interazione con farmaci. Tenendo conto di altri fattori, come lo stato di salute e nutrizione individuale dei soggetti, è plausibile che molti studi randomizzati ad oggi disponibili forniscano risultati contrastanti fra loro.

Arginina, disfunzione endoteliale e memoria

Come spiegato in precedenza, le problematiche legate al malfunzionamento del sistema cardiovascolare, come la disfunzione endoteliale, rappresentano un importante fattore di rischio per lo sviluppo della demenza e della perdita di memoria, poiché difetti nella circolazione sanguigna possono compromettere la normale salute cerebrale.

Si può dire quindi che “mirare” alla salute del sistema cardiovascolare significa salvaguardare in un certo senso le funzioni cognitive. L’arginina è l’amminoacido precursore dell’ossido nitrico, un vaso-dilatatore naturale; è inoltre un importante neurotrasmettitore anche a livello cerebrale. Questa piccola molecola è associata ad un miglioramento della funzione endoteliale, con effetti positivi in caso di ispessimento arterioso e sopratutto in caso di stress ossidativo.

Disfunzione endoteliale, ipertensione e stress ossidativo sono fattori che determinano una importante diminuzione dei livelli di ossido nitrico all’interno delle arterie; si tratta di una situazione che rischia di compromettere il corretto afflusso di sangue al cervello. L’ossido nitrico è un gas che ha durata molto breve (emivita). Il suo effetto è migliorato con la citrullina, le vitamine C ed E ed il magnesio.

Bibliografia

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Nicola Di Fonso

Biologo Nutrizionista. Supporto Scientifico. Divulgatore Scientifico in biochimica della nutrizione, nutraceutica e integrazione alimentare.

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