La cannella è una spezia indigena comunemente utilizzata in cucina per il suo sapore particolare ed esotico. Anche se è principalmente conosciuta come agente aromatizzante, la cannella presenta un ampio spettro di effetti biologici  sull’organismo.  In questo articolo conosceremo meglio la cannella scoprendo le proprietà e gli usi terapeutici che la contraddistinguono. Ci concentreremo poi sull’olio essenziale di cannella e i suoi benefici a livello intestinale. Infine approfondiremo la cinnamaldeide, il principio bioattivo più importante contenuto nella cannella, e i suoi meccanismi d’azione a livello sistemico.

olio esssenziale di cannella disbiosi intestinale

Cannella: proprietà e usi terapeutici

La cannella è una spezia quotidianamente utilizzata nella nostra cucina e contiene carboidrati, vitamine (B3, C, K e A), proteine e minerali come zinco, ferro, fosforo, magnesio, calcio, sodio e manganese. È curioso sapere che già dal 2800 a.C. la cannella veniva usata dai nostri antenati per scopi alternativi quali unzione, imbalsamazione e come rimedio naturale per disturbi respiratori e digestivi.

Negli corso degli anni la cannella ha suscitato l'interesse dei ricercatori guadagnandosi un posto di rilievo nella ricerca scientifica. Numerosi studi le riconoscono infatti molteplici proprietà, tra cui:

  • Antimicrobiche
  • Antinfiammatorie
  • Antiossidanti
  • Antitumorali
  • Neuroprotettive e nootropiche
  • Ipoglicemizzanti
  • Antilipemiche

Queste preziose attività a livello sistemico rendono la cannella un alleato naturale di grande importanza in numerose patologie. Uno degli ambiti in cui la cannella riveste un ruolo di rilievo è nei disturbi metabolici, come la sindrome metabolica ed il diabete. Il suo potenziale spicca in modo significativo anche nelle malattie neurodegenerative come Parkinson ed Alzheimer, dove contrasta i danni progressivamente indotti alle cellule neuronali. Inoltre, recenti studi ne evidenziano sia l’azione preventiva nell’oncogenesi sia nel controllo della sintomatologia associata all’ovaio policistico.

Cannella e sindrome metabolica

La sindrome metabolica è una patologia complessa caratterizzata da un insieme di fattori di rischio metabolici quali ipertensione, elevati valori di circonferenza addominale, ipertrigliceridemia, bassi livelli di colesterolo HDL e iperglicemia a digiuno. La cannella ha un ruolo importante nel migliorare i parametri metabolici associati a questa sindrome. In particolare, abbassa i livelli di trigliceridi nel sangue e inibisce la sintesi lipidica, favorendo una diminuzione delle LDL e del colesterolo totale e un aumento del colesterolo HDL. Ne consegue una riduzione dell’adiposità viscerale e della circonferenza addominale. Ciò la rende utile anche nelle dislipidemie e nelle patologie cardiache dove il miglioramento dei parametri metabolici protegge la salute del cuore.

Nel diabete l’utilizzo della cannella trova applicazione sia nel controllo della patologia che nella prevenzione delle complicazioni ad essa associate. La cannella è in grado di modulare il metabolismo del glucosio attraverso diversi meccanismi. Da un lato inibisce la funzione degli enzimi digestivi coinvolti nella degradazione dei carboidrati, dall’altro aumenta la sensibilità e la secrezione di insulina. Studi suggeriscono che la cannella facilita l'ingresso del glucosio nelle cellule inducendo la traslocazione del trasportatore del glucosio GLUT4 sulla membrana plasmatica ,favorendo così l’assorbimento e l’utilizzo del glucosio nei muscoli, nel fegato e nel tessuto adiposo.

Oltre a contribuire alla regolazione glicemica, la cannella svolge un ruolo nella prevenzione delle complicanze del diabete riducendo l’infiammazione e lo stress ossidativo, fattori chiave nella progressione della patologia. Inoltre, contrasta la progressiva riduzione dell’efficacia dei farmaci ipoglicemizzanti nel tempo limitando così la necessità di aumentare  il dosaggio o di sviluppare farmaco-resistenza.

I benefici della cannella sull'intestino

Con il passare degli anni, il ruolo benefico della cannella, in particolare dell’olio essenziale, sulla salute intestinale è sempre più supportato dalla ricerca scientifica e l’uso terapeutico insieme alle recenti ricerche ne confermano progressivamente l'efficacia.   Analizzando la sua particolare composizione troviamo che la cannella è ricca di componenti bioattivi, come la cinnamaldeide, l’eugenolo, l’acido cinnamico, flavonoidi (tra cui la quercetina), polifenoli, fibre e polisaccaridi, ognuno dei quali contribuisce alle molteplici proprietà terapeutiche di cui è dotata. Vediamo ora come tale complesso di molecole è in grado di influenzare positivamente il benessere intestinale.

Azione antibatterica e antifungina

Grazie alla presenza della cinnamaldeide, la cannella svolge una potente attività antibatterica e antimicotica. Si è dimostrata particolarmente efficace contro varie specie batteriche, tra cui Staphylococcus aureus, contro funghi e lieviti come Candida e nel contrastare l'infezione da Helicobacter pylori.

Modulazione del microbiota

La cannella non solo inibisce la crescita di microrganismi patogeni ma, grazie alla combinazione tra la cinnamaldeide e la sua componente polifenolica, è in grado di modulare positivamente il microbiota promuovendo la proliferazione dei batteri “buoni” con effetti benefici paragonabili a quelli dei prebiotici.

Protezione della mucosa intestinale

Grazie alle sue capacità antiossidanti, la cannella svolge un ruolo protettivo nei confronti dell’intestino dai danni causati dallo stress ossidativo. Sostiene inoltre la corretta funzionalità e l'integrità della barriera intestinale favorendo la riparazione della mucosa e potenziando le giunzioni serrate.

Regolazione dell'infiammazione

La cannella ha un ruolo chiave anche nella riduzione dell'infiammazione della mucosa intestinale. Quando è presente una disbiosi intestinale si attivano vie di segnalazione pro-infiammatorie, come quella mediata dal recettore toll-like 4 (TLR4) con conseguente rilascio di citochine pro-infiammatorie, e una diminuzione nella produzione di quelle antinfiammatorie. La cannella interviene regolando la via di segnalazione TLR4 contrastando l’infiammazione. Tutte queste proprietà rendono la cannella un valido alleato per il benessere dell’intestino, promuovendo la risoluzione delle infezioni intestinali sia batteriche che fungine, la riduzione della permeabilità intestinale e il controllo dell’infiammazione.

Olio essenziale di cannella

Dalla corteccia o dalle foglie della pianta della cannella viene estratto l’olio essenziale di cannella, un concentrato di componenti bioattivi, in particolare la cinnamaldeide. L’elevata concentrazione di molecole funzionali presenti nell’estratto oleoso ne potenzia l’azione terapeutica sistemica, permettendo di ottenere effetti più precisi sulla sfera intestinale. Ne consegue che l’olio essenziale di cannella agisce più velocemente e in modo più diretto anche sulle problematiche intestinali dove il suo contributo è di grande interesse.

L’olio essenziale di cannella gode di numerosi effetti benefici sull’intestino. In primis, è in grado di alterare l'espressione dei geni coinvolti nella formazione di biofilm microbici. L’organizzazione in biofilm rende i batteri più resistenti ai trattamenti farmacologici. Ecco perché l’utilizzo dell’olio essenziale di cannella in sostituzione o in combinazione agli antibiotici rappresenta una strategia terapeutica innovativa ed efficace sia per migliorare la salute intestinale che per gestire l’attuale preoccupazione dell’antibiotico resistenza, risultato delle terapie antibiotiche a lungo termine.

Inoltre, a differenza dei classici antibiotici, il cui scopo è esclusivamente quello di ridurre la crescita e l'attività metabolica dei batteri patogeni, l’olio essenziale di cannella opera su diversi aspetti, grazie alle sue proprietà antibatteriche, antimicotiche, antinfiammatorie e antiossidanti, per un benessere intestinale complessivo.

Data l’elevata concentrazione in principi attivi, l’olio essenziale di cannella andrebbe  assunto  previo consiglio di un professionista, o in caso contrario scegliendo preparazioni di qualità, senza eccipienti, adeguatamente calibrate e specifiche per il bersaglio fisiologico di interesse.

Meccanismi biologici della cinnamaldeide

La cinnamaldeide, presente nell’olio essenziale di cannella come abbiamo visto, è il principale componente bioattivo della cannella, ed esercita i suoi effetti a livello dell'intero organismo attraverso molteplici meccanismi biologici:

Azione antimicrobica 

La cinnamaldeide, insieme all'eugenolo, interferisce sulla stabilità della membrana microbica, causandone un aumento della permeabilità da cui consegue la fuoriuscita di ioni e altre molecole essenziali, compromettendone la vitalità. È anche in grado di inibire la sintesi di enzimi e proteine necessari per la crescita e la replicazione microbica. La sua attività antimicrobica inoltre è efficace contro batteri, funghi e lieviti, come l’Escherichia coli e la Candida albicans.


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Azione antiossidante

La cinnamaldeide, l’acido cinnamico e i flavonoidi neutralizzano i radicali liberi donando elettroni, prevenendo così il danno ossidativo alle cellule. Inoltre, stimolano l'attività di enzimi antiossidanti endogeni, come la superossido dismutasi (SOD) e la catalasi, migliorando la capacità dell’organismo di combattere lo stress ossidativo.

Azione antinfiammatoria

La cinnamaldeide modula la segnalazione cellulare inibendo le cascate metaboliche  legate al fattore nucleare NF-κB e alla riduzione di citochine pro-infiammatorie.

Azione neuroprotettiva e nootropica

La cinnamaldeide è in grado di modulare l'infiammazione neurogenica e ridurre lo stress ossidativo a livello cerebrale. Promuove l'attività delle proteine neurotrofiche come il fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), che supporta la sopravvivenza dei neuroni e la plasticità sinaptica, migliorando la memoria e l’apprendimento.

Azione ipoglicemizzante

La cinnamaldeide stimola i recettori dell'insulina, favorendo l'assorbimento di glucosio da parte delle cellule. Inoltre, inibisce importanti enzimi digestivi come l'alfa-amilasi e l'alfa-glucosidasi, rallentando la digestione dei carboidrati e riducendo i picchi glicemici post-prandiali.

Considerazioni finali sull’olio essenziale di cannella

La cannella essendo una spezia gradevole al palato rappresenta un'opzione semplice e naturale che può essere quotidianamente inserita nella dieta per sostenere il benessere dell'intero organismo, sfruttando la sua capacità di intervenire sulla regolazione della glicemia, sul metabolismo lipidico e sulla resistenza all'insulina.

L’olio essenziale di cannella, per il suo maggiore potenziale terapeutico nella modulazione del microbiota in caso di disbiosi intestinale con sovracrescita batterica e fungina, può essere impiegato in strategie di integrazione mirate, con follow-up specialistico.

La cannella non è semplicemente una spezia, ma un potente strumento di benessere il cui potenziale terapeutico è tuttora in fase di ulteriore approfondimento.

Bibliografia

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Tania Polla

Laureata in Biotecnologie Mediche ed abilitata alla professione di Biologo Nutrizionista. Si occupa di nutrizione e integrazione funzionale, elaborando piani personalizzati e incoraggiando ad uno stile di vita sano e consapevole.

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