Il tessuto connettivo è uno dei quattro principali tessuti del corpo umano e, come suggerito dal nome, “connette” e sostiene organi, muscoli, articolazioni, pelle e vasi sanguigni, contribuendo a importanti funzioni biologiche. Tuttavia, nonostante la sua importanza, viene spesso sottovalutato, poiché i danni o le alterazioni che subisce, come l'infiammazione o la degenerazione, spesso si manifestano lentamente. D’altro canto non è semplice identificare le alterazioni del tessuto connettivo, data la complessità strutturale e la vasta distribuzione nel corpo di questo vero e proprio organo, come alcuni ricercatori asseriscono.

In questo articolo spiegheremo l’anatomia e la fisiologia del tessuto connettivo, esplorando la struttura della matrice extracellulare e le sue funzioni. Approfondiremo le patologie dovute alla degenerazione del tessuto connettivo e come dieta, attività fisica e integratori specifici per il tessuto connettivo possono favorire la normale produzione, protezione e stabilità del collagene

Vitamina C e OPC

Il tessuto connettivo: anatomia e fisiologia

Nell’organismo possiamo classificare diversi tipi di tessuto connettivo, poiché, pur presentando caratteristiche strutturali comuni, ognuno ha elementi distintivi a seconda della funzione che svolge. Il tessuto connettivo è formato da cellule (fibroblasti, adipociti, mastociti, macrofagi e cellule immunitarie) disperse nella matrice extracellulare (MEC).

Nella matrice extracellulare troviamo proteine come collagene, elastina e fibrillina, che si organizzano in fibre che si integrano nella sostanza fondamentale, costituita a sua volta da proteoglicani, glicosaminoglicani (GAG) e acqua.

Il tessuto connettivo può essere suddiviso in due categorie principali: il tessuto connettivo propriamente detto ed il tessuto connettivo specializzato.

Il tessuto connettivo propriamente detto si divide a sua volta in:

  • Tessuto connettivo lasso (o areolare), dove la matrice extracellulare è la componente più significativa con ampi spazi tra le fibre. La sua funzione principale è di mantenere organi, strutture anatomiche e tessuti in posizione.
  • Tessuto connettivo denso, che presenta una maggiore densità di fibre che possono essere regolari (fibre parallele come quelle di tendini e legamenti), irregolari (fibre multidirezionali come quelle del pericardio) o elastiche (con significativa elastina incorporata come quella delle arterie)

Il tessuto connettivo specializzato include il tessuto adiposo, cartilagineo, osseo e due tessuti connettivi fluidi, sanguigno e linfatico. Questo tipo di tessuto si differenzia per la presenza in ognuno di cellule altamente specializzate che garantiscono ad ogni tessuto specifici compiti.

Alcune delle funzioni riconosciute al tessuto connettivo sono:

  • Resistenza allo stiramento e supporto strutturale, grazie all’organizzazione delle fibre di collagene e reticolari all’interno della matrice extracellulare
  • Elasticità e flessibilità, garantita dalle fibre di elastina
  • Isolamento termico e stoccaggio di energia, grazie ai lipidi immagazzinati negli adipociti  
  • Riparazione e rigenerazione mediante i fibroblasti, cellule specializzate nella produzione di collagene
  • Risposta immunitaria, grazie a mastociti, macrofagi e altre cellule immunitarie presenti nel tessuto connettivo
  • Trasporto e comunicazione, grazie (ad esempio) al sangue che fa circolare ossigeno, nutrienti, ormoni e rimuove le scorie del metabolismo.

Matrice extracellulare: struttura e funzioni

La matrice extracellulare è la componente non cellulare dei tessuti e funge da "colla" nel mantenere unite ed in posizione le cellule del tessuto connettivo, ed è composta da proteine di tre principali categorie:

  • Proteine fibrose, come il collagene e l'elastina responsabili di forza, resistenza meccanica e elasticità
  • Proteoglicani e glicosaminoglicani (GAGs) che creano una rete idratata per il supporto e il filtraggio delle molecole
  • Glicoproteine adesive, come la fibronectina e la laminina, che favoriscono l'adesione e la migrazione cellulare.

Altri componenti importanti includono integrine, fattori di crescita (GF) e un gruppo di metalloproteinasi della matrice (MMP), responsabili del continuo rimodellamento della matrice extracellulare. Tra matrice extracellulare e cellule c’è una relazione reciproca bidirezionale, dove le cellule rimodellano la matrice extracellulare e la matrice extracellulare a sua volta trasmette segnali per influenzare le caratteristiche e le attività cellulari. Tale relazione è essenziale per il rapido adattamento ai cambiamenti ambientali circostanti.

La matrice extracellulare, infatti, oltre ad essere responsabile del mantenimento in sede di tutte le cellule nell’organismo, regola alcuni comportamenti cellulari vitali, come adesione, migrazione, proliferazione e differenziazione. Va da sé che la riparazione, il rinnovamento e il mantenimento di tutti i nostri organi e tessuti dipende fortemente dallo stato di salute della matrice extracellulare.

Patologie legate al deterioramento del tessuto connettivo

Le patologie legate al tessuto connettivo possono colpire tutte le parti del corpo, comportando risposte infiammatorie a livello di articolazioni, tendini, legamenti, pelle, cornea, cartilagine, ossa, muscoli e vasi sanguigni. I sintomi che ne conseguono includono generalmente dolore, gonfiore, rossore e calore, sebbene non sempre si manifestano. Nei casi più gravi si può avere addirittura una perdita della funzionalità dell’organo o del tessuto.

Le patologie legate al deterioramento del tessuto connettivo possono avere fattori scatenanti fisiologici, come l’invecchiamento, oppure ambientali, come la dieta, lo stile di vita ed altri fattori di rischio. Entrambi i fattori scatenanti, o una combinazione di essi, se non corretti, portano ad un lento deterioramento della matrice extracellulare, del collagene e dell’elastina.

La compromissione strutturale del tessuto connettivo si associa più frequentemente a rotture dei tendini, tendiniti, fratture ossee e lesioni cartilaginee. Sappiamo anche che ne derivano patologie più complesse, come l’aterosclerosi e la disfunzione endoteliale, le infiammazioni ai vasi sanguigni e il peggioramento delle malattie infiammatorie croniche.

In alcuni casi l’eziologia delle patologie del tessuto connettivo è di tipo autoimmune, dove le 5 malattie principali sono:

  • Lupus eritematoso sistemico. In questa patologia cronica il sistema immunitario attacca i tessuti sani, generando un’infiammazione generalizzata che colpisce in particolare pelle, articolazioni, reni e cuore
  • Sindrome sclerodermica, caratterizzata dalla rigidità e dall’ispessimento della pelle fino a coinvolgere il tessuto connettivo anche di organi interni come polmoni, cuore e reni
  • Artrite reumatoide. Si contraddistingue l’infiammazione cronica delle articolazioni associata a dolore, gonfiore e conseguente degenerazione progressiva del tessuto connettivo
  • Miosite. Si tratta di un insieme di malattie in cui è presente un’importante infiammazione muscolare che porta a debolezza e perdita di massa muscolare, nonché con il tempo a difficoltà motorie
  • Sindrome di Sjogren. Si manifesta principalmente a livello di ghiandole salivari e lacrimali, causando secchezza di bocca e occhi

Oltre a queste, vi sono situazioni patologiche complesse legate alla degenerazione del tessuto connettivo, come le connettiviti indifferenziate, le sindromi da sovrapposizione e diverse condizioni in cui le anomalie nei tessuti connettivi sono dovute a difetti genetici, come la sindrome di Marfan (identificabile in persone molto alte e magre con arti lunghi), la sindrome di Ehlers-Danlos (dove le articolazioni sono iperflessibili e la pelle molto elastica) e l’osteogenesi imperfetta (ossa fragili e facilmente fratturabili).


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Tessuto connettivo: dieta ed esercizio fisico

Dieta equilibrata ed esercizio fisico regolare sono essenziali per mantenere in buona salute il tessuto connettivo e la matrice extracellulare. Questo vale sia per i soggetti a rischio che non. È bene ricordare che, come ogni tessuto composto da cellule, il tessuto connettivo va quotidianamente nutrito, sia da un punto di vista biologico, e quindi mediante apporto di macro e micronutrienti, sia mediante i numerosi vantaggi associati alla corretta attività fisica.

Tessuto connettivo e dieta

Sul fronte della dieta, è necessario includere nella propria alimentazione tutti i nutrienti per il corretto sostegno e del tessuto connettivo, oltre che ad azione antiossidante e antinfiammatoria. Così come è importante che la dieta non preveda costantemente alimenti che possono generare risposte pro-infiammatorie, che inesorabilmente interessano i tessuti connettivi.

Ad esempio, è risaputo che picchi glicemici e insulinemici da diete ad alto contenuto in carboidrati, hanno un effetto negativo sull’espressione di fattori pro-infiammatori, che, tra l’altro, incidono negativamente sull’endotelio dei vasi sanguigni, incluse le arterie.

Le proteine sono alla base della formazione del collagene. Una dieta ricca di proteine di alta qualità, provenienti da fonti come carne magra, pesce, uova e legumi, fornisce gli amminoacidi necessari per la composizione strutturale del collagene, ovvero lisina, un amminoacido tra l’altro essenziale, glicina e prolina.

Ad essi è bene associare alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, kiwi, peperoni e verdure a foglia verde. La vitamina C infatti è un cofattore enzimatico essenziale per la sintesi e stabilizzazione del collagene. Senza un adeguato apporto di vitamina C, anche in presenza di ottimali riserve di lisina, prolina e glicina, la produzione e il rimodellamento del collagene vengono inevitabilmente compromessi.

Gli antiossidanti come la vitamina E, presenti in noci, semi e oli vegetali, e il beta-carotene, presente ad esempio in carote e zucche, proteggono il tessuto connettivo dai danni ossidativi e dall'invecchiamento precoce.

Infine, è bene assicurarsi nella dieta alimenti ad alto contenuto di acidi grassi omega-3, presenti in alte concentrazioni nel pesce azzurro e nei semi di lino e noci. Grazie alle loro proprietà antinfiammatorie aiutano a proteggere il tessuto connettivo soprattutto in caso di patologie croniche.

Tessuto connettivo ed esercizio fisico

È stato stabilito che, sotto consiglio di un professionista ed in associazione con i corretti farmaci e/o integratori, praticare regolarmente esercizio fisico garantisce migliori risultati sia in termini di trattamento curativo che in termini di prevenzione.

Le malattie autoimmuni e croniche del tessuto connettivo hanno effetti degenerativi sull’apparato locomotore, compromettendo la capacità dei pazienti di praticare esercizio fisico. Il legame tra esercizio fisico e tessuto connettivo è dunque molto significativo e coinvolge vari meccanismi di adattamento e miglioramento della salute dei tessuti.

A seconda del tipo di attività svolta si otterranno benefici diversi:

  • L’esercizio fisico di resistenza e di forza induce microtraumi che stimolano la produzione di collagene e la rigenerazione del tessuto connettivo, e rafforza tendini e legamenti
  • Lo stretching lavora sull’elasticità e la flessibilità delle fibre muscolari, prevenendo rigidità articolare e garantendo la normale mobilità
  • L’esercizio fisico aerobico moderato aiuta a ridurre l'infiammazione cronica del tessuto connettivo, migliorando la circolazione e riducendo la produzione di citochine pro-infiammatorie

Riassumendo, si può dire che sottoposti a stress meccanico, i tendini, i legamenti e le fibre muscolari conferiscono una risposta adattiva che rinforza il tessuto connettivo, previene la degenerazione legata all'invecchiamento, riduce l'infiammazione cronica e promuove la riparazione tissutale.

L'attività fisica, se ben eseguita, riduce al minimo gli effetti collaterali delle malattie croniche del tessuto connettivo, diradando la frequenza delle fasi acute e migliorando i sintomi e potenzialmente la progressione della malattia.

Integrazione funzionale per il tessuto connettivo

A supporto di trattamenti farmacologici, dieta ed esercizio fisico, è spesso consigliabile, dopo aver consultato un esperto, l’associazione di integratori specifici che supportano la normale sintesi e stabilizzazione del tessuto connettivo e della matrice extracellulare.

Gli integratori hanno il vantaggio di offrire un dosaggio efficace di micronutrienti e nutraceutici specifici, che può essere utile in tutti quei casi che comportano un aumentato fabbisogno di quest’ultimi, in funzione di dieta (per colmare le carenze micronutrizionali dell’alimentazione moderna) e fattori di rischio, incluse le situazioni patologiche e l’eventuale assunzione di farmaci.

Tornando alla dieta moderna, si consideri che molti alimenti tradizionali, come il brodo di ossa e la gelatina, ricchi di collagene e di altri nutrienti essenziali per i tessuti connettivi, non sono più comunemente consumati, sia per motivi di reperibilità di prodotti di qualità che per motivi etici. Di conseguenza, l'integrazione diventa fondamentale per rendere più accessibili questi nutrienti in forma concentrata, facendo in modo che siano facilmente utilizzabili dall’organismo per supportare processi fisiologici come la riparazione e la rigenerazione dei tessuti.

Alcune delle molecole funzionali che non possono mancare per un corretto sostegno del tessuto connettivo sono:

  • Vitamina C. È un cofattore enzimatico chiave nella sintesi e nella stabilizzazione del collagene
  • Bioflavonoidi. Nutraceutici fenolici dotati sia di capacità antiossidante che di caratteristiche modulatorie. Riducono la risposta infiammatoria a carico dei tessuti connettivi e potenziano l’azione antiossidante della vitamina C
  • Glicina, lisina e prolina. Sono i tre aminoacidi alla base della struttura del collagene
  • Collagene marino idrolizzato di tipo I. È una fonte altamente biodisponibile di amminoacidi e di glicosamminoglicani, che contribuiscono ad “idratare” il collagene e a stabilizzare la matrice extracellulare
  • Glicosaminoglicani. Molecole come la condroitina e l'acido ialuronico, che contribuiscono alla salute delle articolazioni e alla rigenerazione del tessuto connettivo, essendo componenti importanti della matrice extracellulare
  • Rame. È un oligoelemento che è responsabile della formazione di legami crociati (detti anche cross link) tra le fibre di collagene

Considerazioni finali sul tessuto connettivo e la sua importanza

Spesso l’importanza di un adeguato sostegno al tessuto connettivo emerge con l’avanzare dell’età o con la diagnosi di malattie degenerative ormai conclamate. È bene invece essere consapevoli che spesso dietro a sintomatologie comuni può nascondersi un indebolimento del tessuto connettivo ed un’incapacità da parte di organi e tessuti di autorigenerarsi.

Un tessuto connettivo sano è invece fondamentale per mantenere l’integrità e l’efficienza funzionale di tutto l’organismo. La chiave è sempre nella prevenzione, optando per uno stile di vita sano, regolare attività fisica e una dieta bilanciata, eventualmente integrata dai giusti nutraceutici che favoriscono la normale produzione, la protezione e la stabilità del collagene e della matrice extracellulare.

Bibliografia 

pubmed.gov/books/NBK538534

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Tania Polla

Laureata in Biotecnologie Mediche ed abilitata alla professione di Biologo Nutrizionista. Si occupa di nutrizione e integrazione funzionale, elaborando piani personalizzati e incoraggiando ad uno stile di vita sano e consapevole.

 

 

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