L’ansia è un’emozione che normalmente si prova in situazioni che necessitano di una maggiore prontezza e attenzione. A volte succede che questo stato di apprensione perduri nel tempo, portando l’individuo a non vivere serenamente e in maniera tranquilla la vita quotidiana. Sia lo stress, inteso come distress cronico, che l’ansia, sono purtroppo i problemi della società moderna e le conseguenze che ne derivano sono innumerevoli, in particolare quando l’ansia viene somatizzata allo stomaco. Tra i problemi più comunemente associati ad ansia e stress, infatti, vi sono anche e soprattutto alterazioni del tanto discusso asse intestino-cervello; la cattiva digestione, definita in gergo tecnico dispepsia funzionale, è tra i disturbi più frequenti causati dalla somatizzazione dell’ansia allo stomaco. Come è possibile che cervello ed intestino comunichino tra loro? Possiamo prevenire questi disturbi? Quali sono i rimedi del mal di pancia da stress? Lo scopriamo in questo articolo.

Uomo che subisce gli effetti della cattiva digestione a causa dell'ansia e dello stress

Problemi digestivi, ansia e stress

La digestione è un processo alquanto complesso che avviene nell’apparato gastrointestinale e che ci permette di ottenere nutrienti a partire dai cibi introdotti nel nostro organismo. Gli impulsi esterni hanno la capacità di influenzare la nostra digestione; un processo che coinvolge non solo lo stomaco ma anche il tratto intestinale.

Chi controlla il delicato equilibrio ormonale ed enzimatico che è alla base del processo digestivo? L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ha la funzione di modulare attraverso la produzione di ormoni l’adattamento del nostro organismo a particolari stimoli esterni o situazioni di stress psico-fisico.

Si tratta dell’asse principale coinvolto nella risposta allo stress, costituito da due stazioni: quella ipotalamica e quella ipofisaria ed una porzione periferica costituita dalla corticale surrenalica. Solitamente il primo meccanismo che si attiva in seguito ad una situazione stressante è definito fase autonoma, durante la quale si producono catecolamine, ovvero adrenalina e noradrenalina.

Il meccanismo alla base di questo fenomeno si riscontra nell’attivazione del sistema nervoso simpatico. A questo stadio sussegue la fase metabolica. In risposta allo stress, l’ipotalamo rilascia il cosiddetto fattore di rilascio della corticotropina (CRF), che a sua volta andrà ad inibire o favorire la produzione dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) a livello ipofisario.

L’ACTH è in grado di attivare a livello della corteccia surrenalica la secrezione di glucocorticoidi come il cortisolo, sostanza in grado di fronteggiare lo stress. La produzione di cortisolo, adrenalina e noradrenalina si arresta nel momento in cui viene superata e fronteggiata la situazione stressante.

Nel momento in cui la produzione di questi ormoni supera la capacità dell’organismo di smaltimento degli stessi lo stress diventa cronico e porta con sé una serie di conseguenze, tra le quali: difficoltà digestive, senso di pienezza dopo un pasto (rallentato svuotamento gastrico), nausea, acidità e bruciore di stomaco, intolleranze alimentari, alterata motilità intestinale, aumentata frequenza di evacuazione, intestino “pigro”, disbiosi intestinale, stipsi e costipazione.

Nello specifico come possono stress e ansia essere legati alla cattiva digestione? Perché stress e alimentazione sono così interconnessi? L’attivazione cronica del sistema nervoso che si verifica in situazioni di stress altera la motilità dell’apparato digerente, interferendo negativamente con i processi di digestione e di assorbimento dei nutrienti.

Inoltre, il cortisolo prodotto tende ad inibire a livello dello stomaco la produzione di muco gastrico, che rappresenta la più importante barriera naturale contro l’acido cloridrico. Se questa situazione persiste può manifestarsi dapprima un’infiammazione a livello gastrico (gastrite nervosa), che in alcuni casi a lungo andare può a sua volta degenerare in ulcera gastrica.

Inoltre l'alterazione della secrezione acida gastrica influisce anche sul pH, ovvero sull'equilibrio acido-base di tutto l’organismo. Sempre lo stress, con una iper-produzione di adrenalina, noradrenalina e cortisolo, determina anche un aumento della quantità di acidi grassi circolanti nel sangue (lipolisi) ed inibisce contemporaneamente la capacità di metabolizzare quest’ultimi a livello del fegato. Questa condizione può determinare tra l’altro resistenza insulinica ed ipercolesterolemia.

Ansia, stress e cattiva digestione

Come dimostrano ormai innumerevoli studi, cervello, intestino, microbiota e sistema immunitario sono in stretto collegamento tra loro, una connessione resa possibile dal sistema nervoso autonomo, dal sistema nervoso enterico e da una serie di ormoni la cui produzione viene influenzata da cibo e da stimoli come emozioni, eventi, stati d’animo, abitudini, ecc. Si tratta di un complesso neuro-endocrino-immunitario che svolge una serie di funzioni in parziale autonomia in quanto influenzato da questi stimoli.

Mangiare quindi influenza il sistema di regolazione dell’intero organismo, oltre a ricostituire quelle che sono le nostre riserve energetiche e strutturali. Purtroppo oggigiorno i disturbi che colpiscono i processi digestivi dovuti a stress e ansia sono spesso considerati disturbi “virtuali” in quanto presenti solo nella “testa” del paziente e per questo trascurati dalla maggior parte dei medici e da altri professionisti sanitari che spesso sottovalutano la somatizzazione dell’ansia allo stomaco e i suoi effetti. Questo può determinare tra l’altro ulteriore confusione ed angoscia ai pazienti affetti da tali problematiche.

Le interazioni tra stress psicofisico e disturbi digestivi hanno una elevata prevalenza nella popolazione generale. Questi problemi dovuti a fattori psicosociali sono spesso definiti come problemi minori da figure esperte in materia e pertanto tendono ad essere quasi sempre sottovalutati, anche se è dimostrato come ci sia una correlazione tra disturbi alimentari da stress e mal di testa. Oggi sappiamo che non è affatto così! L’asse intestino-cervello-microbiota gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute dell’individuo.

Ad esempio, soggetti con livelli elevati di ansia e depressione hanno infatti una probabilità maggiore di sviluppare la sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Studi dimostrano che circa i 2/3 dei casi di IBS (sindrome dell’intestino irritabile) è legata a disturbi dell’umore, un fattore determinante nell’implicazione e nell’insorgenza di disturbi digestivi.

Gli studi, sia clinici che sperimentali, suggeriscono che lo stress non solo influenza la motilità e la secrezione gastro-intestinale, ma anche la permeabilità. Situazioni di stress cronico o di preoccupazioni, causa dell’ansia somatizzata allo stomaco, hanno anche un impatto negativo sul decorso di alcune malattie infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crohn e la retto colite ulcerosa.

Somatizzazione dell’ansia

L’ansia è la risposta del nostro corpo ad una situazione di pericolo; essa funge da campanello di allarme in caso ve ne sia bisogno. Con il termine ansia non sempre si indica una condizione patologica che necessita di cure. L’ansia è infatti un sentimento normale e addirittura utile.

Quando l’ansia assume un’accezione negativa? Viene considerata un problema nel momento in cui questi stati di ansia si verificano frequentemente e senza un motivo vero e proprio, quando non ci sono ovvie ragioni, e le reazioni che si innescano avvengono in maniera del tutto sproporzionata alla situazione di pericolo.

Quando questa situazione di ansia si protrae nel tempo viene somatizzata, ovvero si manifesta con la comparsa di sintomi che non sono collegati necessariamente ad un danno e/o perdita di funzionalità di un organo (disturbi detti funzionali).

In effetti se questo stato di ansia e/o di stress si presenta per un lungo periodo di tempo, gli ormoni prodotti in risposta allo stress da parte della corteccia surrenale si esauriscono e ciò determina nella persona colpita stanchezza cronica e incapacità di svolgere correttamente le normali attività quotidiane. Nei soggetti invece che invece soffrono di alcune patologie, la somatizzazione dell’ansia porta ad un peggioramento dei sintomi o addirittura del quadro clinico.

Problemi digestivi

Ansia e mal di stomaco sono due condizioni molto comuni che tendono ad essere tra loro interconnesse. Come fa l’ansia a provocare mal di stomaco? Lo stress cronico ha un'influenza negativa sull’asse intestino-cervello, una via neurologica a comunicazione bidirezionale che collega il cervello e l’apparato digerente.

Lo stress e l’ansia possono alterare i circuiti del dolore ed influire sulla digestione, sulla secrezione e sulla motilità gastro-intestinale. Le cause della difficoltà a digerire legata all'ansia variano da persona a persona. Prima di affrontare situazioni importanti, o a seguito di eventi traumatici, è frequente riscontrare sintomi come mal di stomaco, nausea, bruciore di stomaco, gastrite, alterata motilità intestinale, disbiosi ed intestino irritabile.

I dolori fisici che ne derivano non sono collegati ad una lesione ad un organo: si tratta di meccanismi che hanno origine a livello psichico e si ripercuotono sul nostro fisico, determinando una sintomatologia nota.

Questo grado di somatizzazione dell’ansia può essere frequente e di alta intensità. I disturbi legati a questa somatizzazione sono diversi e quelli che riguardano l’apparato gastro-intestinale sono i più frequenti; quelli riguardanti la sfera intestinale possono essere stitichezza, meteorismo, distensione addominale e diarrea. Il mal di stomaco, così come reflusso acido, nausea e dispepsia, possono essere dovuti ad un’alterazione della mucosa gastrica e/o ad aumento della secrezione di acido cloridrico.

Influenza dell'ansia e dello stress nell'apparato digerente

Ansia e cattiva digestione: sintomi

I sintomi dell’ansia somatizzata allo stomaco possono variare in base al tratto intestinale interessatoe la loro intensità cambia di soggetto in soggetto. Solitamente, se la somatizzazione avviene nella parte alta dell’apparato gastro-intestinale, i sintomi di una cattiva digestione sono:

  • Bruciore di stomaco
  • Reflusso gastro-esofageo
  • Sensazione di pienezza
  • Dispepsia
  • Nausea
  • Vomito

Quando invece l’ansia viene somatizzata nella parte bassa dell’apparato gastro-intestinale (pancia), i disturbi che si rilevano più frequentemente sono:

  • Meteorismo
  • Crampi addominali
  • Disbiosi intestinale
  • Stitichezza alternata a diarrea
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS)
  • Ipercinetica intestinale

Somatizzazione gastrica dell'ansia: prevenzione, rimedi e cura

È possibile evitare l’insorgenza di questi disturbi? Prevenire il disturbo sarà possibile solo dopo aver compreso il motivo che porta l’individuo a vivere nel lungo periodo in questo stato di ansia o di stress che porta alla cattiva digestione. Importante sarà quindi arrivare alla radice del problema, che potrebbe avere una causa più profonda dei semplici dolori fisici.

In contemporanea alla terapia che deve avvenire con figure competenti risultano efficaci alcuni rimedi che possono aiutare a combattere più nell’immediato i disturbi connessi allo stato di ansia e di conseguenza ad essere più calmi e sereni.

Dal punto di vista metabolico è fondamentale invece garantire un corretto apporto di macro e micro nutrienti, poiché qualsiasi risposta ormonale determina modificazioni del metabolismo cellulare, con cambiamenti del fabbisogno di determinati micro-nutrienti.

I sintomi di una cattiva digestione dovuta a stress ed ansia accomunano ormai tante persone, dai più grandi ai più piccoli. I rimedi che possono alleviare i sintomi della somatizzazione dell’ansia allo stomaco e che quindi possono migliorare la digestione risultano essere svariati. Si tratta di adottare una serie di buone abitudini sia alimentari che comportamentali che possono alleviare i sintomi e facilitare il processo di digestione.

Esercizio fisico

Esercizi e tecniche di rilassamento aiutano a rilassare non solo i muscoli ma anche la mente. Questi tipi di esercizi permettono al soggetto in questione di trovare sollievo dai dolori somatizzati a causa dell’ansia.

Tra queste tecniche la più utilizzata è la respirazione profonda: imparare a respirare lentamente e profondamente può dare sollievo in situazioni di ansia e stress. Efficace risulta anche una semplice camminata o corsetta blanda all’aperto, che spesso può aiutare l’individuo a rilassarsi scaricando la tensione mentale sul fisico, facilitando lo svuotamento gastrico.

Yoga

Lo yoga, con le tecniche di respirazione ad esso connesse, permette la regolazione dell’attività dei sistemi cardiovascolare, ormonale, digestivo e nervoso del soggetto interessato. Praticare yoga ha quindi molteplici benefici per la salute di tutti: aiuta a rilassarsi, respirare meglio e aumenta l’autostima. Nello specifico, alcuni studi hanno dimostrato che lo yoga può ritenersi efficace nel trattamento della depressione a partire dai sintomi depressivi lievi fino al disturbo depressivo maggiore. Vi sono pratiche dello yoga che permettono una migliore gestione dello stress e un miglioramento della funzione intestinale.

Rimedi Naturali

Quando la causa di una cattiva digestione non è di natura organica, bensì funzionale, risultano efficaci alcuni rimedi naturali. Tra i rimedi più validi e più utilizzati per i problemi digestivi dovuti all’ansia somatizzata allo stomaco, i cosiddetti “rimedi della nonna”, vi è l’assunzione di tisane calde a base di erbe, come ad esempio la camomilla, i semi di finocchio, lo zenzero. Quest’ultimo è utilizzato sin dai tempi antichi per risolvere problemi di digestione, crampi allo stomaco o costipazione. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che tra le tante proprietà del cardo mariano vi è anche un miglioramento della digestione.

Alimentazione e integrazione

L’alimentazione ci può aiutare a combattere lo stress e l’ansia che provocano la cattiva digestione? Il cibo è in grado di influenzare l’umore e l’attività del cervello, così come quella dell’apparato gastro-intestinale, del microbiota e del sistema immunitario.

Oggi sappiamo che quando siamo sotto continuo stress alcune sostanze fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo risultano carenti. Tra queste vi sono:

  • Le vitamine del gruppo B, necessarie e fondamentali per la produzione di bioenergia cellulare e per il sistema nervoso centrale. Acido folico e vitamina B12 (nelle loro forme naturali metilate), insieme a vitamina C ed altri cofattori sono indispensabili nel metabolismo di adrenalina e noradrenalina;
  • La vitamina C è importante per il mantenimento dei tessuti connettivi e per le normali funzioni immunitarie, insieme a zinco e selenio. È tra l’altro indispensabile per la corretta produzione di adrenalina;
  • Il magnesio è coinvolto nella trasmissione degli impulsi nervosi e svolge un ruolo importante nelle normali funzioni cerebrali.

Vi sono inoltre alcuni amminoacidi essenziali che sono fondamentali tra l’altro nel metabolismo dei neurotrasmettitori, ovvero metionina, fenilalanina e triptofano, dai quali si ricavano ad esempio acetilcolina, adrenalina, noradrenalina, dopamina, serotonina e melatonina. Va da sé che un corretto assorbimento intestinale determina un efficace metabolismo di tali molecole.

La serotonina viene sintetizzata al 90% nell’intestino e nella restante parte dall’encefalo. Questa molecola, definita “ormone del buon umore”, modula la motilità intestinale, mentre a livello cerebrale aiuta a contrastare ansia e depressione attraverso il controllo dell’umore.

In linea generale, al fine di tenere sotto controllo la iper-produzione di ormoni dello stress, che è responsabile dei disturbi dell’asse cervello-stomaco-intestino-microbiota, si consiglia comunque di seguire una dieta che:

  • Limiti il più possibile alimenti che possono scatenare potenzialmente risposte infiammatorie/allergiche
  • Limiti il più possibile il carico insulinico giornaliero
  • Preveda pasti composti da pochi alimenti ed ingredienti semplici

È importante non esagerare con i carboidrati ed assicurarsi la giusta quota proteica, lipidica e di fibra alimentare. Fare attenzione alla quantità di zuccheri raffinati che si assumono nell’arco della giornata per evitare picchi insulinemici importanti.

È buona abitudine consumare pasti semplici e poco laboriosi, che siano al contempo ricchi di nutrienti. La dieta ed un corretto apporto di micronutrienti possono influenzare lo stato di benessere psicofisico nel medio e lungo periodo. Di rilevante importanza risulta perciò raggiungere l’equilibrio giornaliero dei nutrienti affinché cervello e intestino, i due pilastri del nostro umore, funzionino al meglio.

Effetti dell'ansia somatizzata allo stomaco

Importanza della vitamina D

Cosa c’entra la vitamina D con lo stress, l’ansia e la cattiva digestione? Ci sono diversi studi che hanno rilevato una correlazione tra carenza di vitamina D e l’insorgenza di disturbi come ansia e depressione. Questa vitamina ha la capacità di influenzare il tono dell’umore e le patologie che ne conseguono, come ansia e depressione.

Diversi studi suggeriscono che bassi livelli di vitamina D sono associati a bassi livelli di serotonina in soggetti affetti da alterazione cronica dell’umore. Al giorno d’oggi una carenza di vitamina D è alquanto diffusa e rappresenta un problema associato ad un aumentato rischio di insorgenza di disturbi depressivi.

Vitamina B12 e folati nello stress

Le catecolamine vengono scomposte dal nostro corpo molto rapidamente, infatti la loro emivita è di pochi secondi. In condizioni di stress i livelli di catecolamine necessari sono molto elevati. La vitamina B12 è un cofattore della metiltransferasi, l’enzima responsabile della conversione di noradrenalina in adrenalina (due sostanze fondamentali in situazioni di ansia e stress). Ciò vuol dire che la vitamina B12 in situazioni di stress non deve risultare carente, altrimenti il nostro organismo non riuscirà a rispondere in maniera adeguata agli stimoli.

Vitamina C e cortisolo

All’interno del nostro organismo la sinergia che esiste tra i vari nutrienti è di estrema importanza per il corretto funzionamento di tutti i processi biochimici. La vitamina C svolge una moltitudine di funzioni: sostiene la mente e l’umore, aiuta a combattere lo stress e facilita l’azione di numerosi enzimi coinvolti nella conversione della dopamina in noradrenalina.

Questa vitamina è indispensabile per il metabolismo di serotonina, dopamina aldosterone e cortisolo. È stato dimostrato che una carenza cronica di vitamina C è accompagnata da stati di depressione e di ansia. La produzione di cortisolo è strettamente connessa al pool di vitamina C.

Alcuni studi suggeriscono che la vitamina C svolge un ruolo importante nella produzione di cortisolo e di altre molecole dello stress. Per maggiori informazioni su come abbassare i livelli di cortisolo con un'alimentazione corretta, ti consigliamo la lettura del nostro articolo: "Cortisolo Alto E Dieta: Qual È La Loro Relazione".

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Bibliografia

 


lucrezia palizzato
Lucrezia Palizzato

Laureata in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana ed abilitata alla professione di Biologo Nutrizionista. Si occupa di alimentazione e nutrizione, è promotrice di uno stile di vita sano ed equilibrato ed elabora piani nutrizionali personalizzati in condizioni fisiologiche e patologiche.

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