L’offerta di integratori a base di magnesio ad oggi disponibile sul mercato è ampia. Spesso però non si considera che scegliere un integratore di magnesio significa optare per una specifica forma molecolare e con essa la sua peculiare biodisponibilità, efficacia e funzione biologica.

Infatti, non è tanto la quantità di magnesio contenuta in un integratore a fare la differenza, ma piuttosto la tipologia della forma utilizzata, poiché è questa che determina quanto magnesio verrà realmente assorbito ed utilizzato dall’organismo. Quando il focus è in particolare su manifestazioni cliniche associate a ipomagnesemia o a disturbi neurologici, una delle migliori fonti di magnesio su cui basare la propria scelta è il magnesio pidolato.

Il magnesio pidolato, infatti, grazie alla sua particolare struttura biochimica, garantisce un elevato assorbimento e una disponibilità cellulare ottimale, in grado di “raggiungere” anche alle aree più sensibili allo stress e all’infiammazione, come il sistema nervoso, tanto da essere considerata una delle poche fonti di magnesio in grado di attraversare facilmente la barriera ematoencefalica.

In questo articolo analizzeremo le caratteristiche biochimiche ed i vantaggi del magnesio pidolato. Vedremo dal punto di vista clinico perché un integratore a base di magnesio pidolato è la miglior scelta per ripristinare i livelli intracellulari di magnesio nei casi di ipomagnesemia, sindrome premestruale e dismenorrea, e malassorbimento intestinale.

Approfondiremo inoltre il legame tra magnesio pidolato e sistema nervoso e come questo abbia un ruolo cruciale in sintomi come ansia, depressione, stress, cefalee ed emicranie. Infine vedremo il meccanismo biochimico tramite il quale il magnesio pidolato è in grado di proteggere e stabilizzare la barriera ematoencefalica.

magnesio e tiroide

Caratteristiche biochimiche e benefici del magnesio pidolato

Il magnesio pidolato si contraddistingue per le sue peculiari caratteristiche biochimiche che ne ottimizzano la biodisponibilità, l’assorbimento e la distribuzione tissutale. Infatti, uno dei principali obiettivi quando integriamo il magnesio è garantire che esso venga assorbito efficacemente a livello intestinale e riesca a raggiungere i tessuti bersaglio.

Molte forme di magnesio in commercio, soprattutto i sali inorganici come il magnesio ossido o solfato, mostrano una scarsa biodisponibilità, un'assimilazione intestinale ridotta e un’elevata incidenza di effetti collaterali a livello gastrointestinale come diarrea o crampi.

Il magnesio pidolato è una forma di magnesio organico in cui il minerale è “chelato”, ovvero legato all’acido pidolico, un derivato ciclico della glutammina, un aminoacido naturalmente presente nell’organismo e soprattutto nel cervello. L’acido pidolico ha un'elevata affinità per il magnesio ed è in grado di formare con esso un complesso stabile e lipofilo, due caratteristiche chiave per l’efficacia dell’assorbimento e della distribuzione del magnesio nel corpo.

Con stabilità si intende che il legame tra magnesio e acido pidolico è sufficientemente forte da non dissociarsi nello stomaco. Ciò garantisce un migliore assorbimento anche in condizioni digestive sfavorevoli, come ad esempio un pH gastrico alterato.

La lipofilia, invece, consente al complesso di magnesio di interagire più efficacemente con le strutture biologiche, facilitando il passaggio attraverso le membrane cellulari. Una volta assorbito il magnesio pidolato è poi in grado di oltrepassare facilmente la membrana cellulare, dimostrandosi ideale per favorire il ripristino dei livelli intracellulari di magnesio nell’organismo, spesso compromessi in condizioni patologiche e/o di aumentato fabbisogno.

Tale caratteristica consente dunque al magnesio pidolato di riuscire ad attraversare anche la barriera emato-encefalica, una proprietà essenziale per il suo utilizzo in caso di disturbi della sfera cognitiva e/o neurologica. Studi in vitro hanno infatti dimostrato che il magnesio pidolato è migliore rispetto ad altre forme di magnesio, come ad esempio il solfato, sia nella capacità di attraversare la barriera emato-encefalica sia nel trasporto intracellulare.

Diversi studi hanno anche evidenziato che il magnesio pidolato è in grado di preservare l'integrità della barriera emato-encefalica, contrastando l’aumento di permeabilità, spesso dovuto agli stimoli pro-infiammatori, e proteggendo le giunzioni serrate intestinali, come vedremo più avanti.  

A livello di assorbimento intestinale, il magnesio pidolato beneficia inoltre di un doppio meccanismo di assorbimento: quello “passivo”, usato anche dai sali inorganici, e quello “attivo” dei trasportatori di aminoacidi, grazie alla presenza dell’acido pidolico. Questa duplice via lo rende particolarmente efficace in soggetti con fabbisogno aumentato o con alterazioni della mucosa intestinale. 

Principali applicazioni del magnesio pidolato

Abbiamo finora capito che il magnesio pidolato gode di elevato assorbimento intestinale, e quindi alta biodisponibilità, e capacità neurotropica. Vediamo ora quali sono le principali applicazioni cliniche in cui risulta particolarmente adatto ed efficace. 


MAG5: Integratore di Magnesnio
MAG 5 | Magnesio biodisponibile da sali organici. Con pidolato

MAG 5 è un integratore che apporta sali di magnesio, tra i quali magnesio pidolato. Il magnesio apportato dalle 5 fonti organiche copre il 100% del VNR giornaliero del magnesio.


Magnesio pidolato e ipomagnesiemia 

L’ipomagnesemia è una condizione fisiologica spesso sottovalutata, ma che può avere gravi ripercussioni sull’organismo e può essere dovuta ad uno scarso apporto dietetico, aumentata escrezione renale, a malassorbimento intestinale (come nei casi di IBS, celiachia, disbiosi), dall’uso cronico di farmaci (diuretici, inibitori di pompa protonica, antibiotici) o ad altre condizioni infiammatorie o di stress cronico.

A differenza delle altre forme di magnesio, il magnesio pidolato non punta semplicemente a riportare i livelli sierici all’interno dei range di normalità, ma corregge le carenze intracellulari di magnesio. Si tratta di una differenza importantissima, dato che è a livello intracellulare che avvengono gran parte delle reazioni biochimiche ed enzimatiche che vedono il magnesio come cofattore minerale essenziale.

Il magnesio pidolato è dunque in grado di correggere l’ipomagnesemia con un impatto positivo su crampi e sugli spasmi muscolari, nonché ansia, insonnia, emicrania e cefalea tensiva, affaticamento cronico e sindrome premestruale. Il magnesio pidolato risulta quindi la scelta ideale nei casi in cui sia necessaria un’integrazione efficace, rapida e ben tollerata allo scopo di contrastare l’insufficienza a livello tissutale. 

Magnesio pidolato, sindrome premestruale e dismenorrea

L’utilizzo di magnesio pidolato si è dimostrato utile nelle donne in età fertile. Studi clinici hanno riportato che l'integrazione con magnesio pidolato riduce significativamente i sintomi d’ansia e tensione nervosa, tensione mammaria, insonnia, emicrania e affaticamento legati alla sindrome premestruale, con un effetto positivo anche in condizioni di fluttuazione ormonale.

Infatti, l’acido pidolico potenzia l’azione del magnesio favorendone il passaggio intracellulare e consentendo l’ingresso del magnesio nei tessuti sensibili alle fluttuazioni ormonali, come l’endometrio, la muscolatura liscia uterina e il sistema nervoso centrale. Questo spiega perché il magnesio pidolato ha un beneficio anche in caso di dolori mestruali. 

Magnesio pidolato e malassorbimento intestinale

Il magnesio pidolato è ben tollerato a livello intestinale, anche a dosi medio-alte, senza il rischio di diarrea osmotica tipica dei sali inorganici. Chi soffre di disbiosi intestinale, colon irritabile o infiammazione intestinale tende ad avere un assorbimento alterato del magnesio. Il magnesio pidolato essendo ben tollerato a livello intestinale e sfruttando meccanismi di trasporto attivo, facilitando l’assorbimento anche in caso di mucosa compromessa, è la forma di magnesio più indicata. 

Magnesio pidolato e sistema nervoso

Abbiamo visto che il magnesio pidolato si distingue dalle altre forme per la sua capacità di raggiungere più facilmente il cervello. Ciò è possibile grazie alla lipofilia conferitagli dal legame con l’acido pidolico, che rende il composto più affine ai tessuti lipidici, come il cervello, e consentendogli di attraversare la barriera emato-encefalica aumentando di conseguenza la disponibilità intracerebrale di magnesio.

Il magnesio è uno dei minerali chiave per il funzionamento del sistema nervoso in quanto regola l’attività dei canali ionici, modula la neurotrasmissione, ha un effetto stabilizzante sulle membrane neuronali e protegge dai danni citotossici indotti da concentrazioni elevate di glutammato. Il glutammato è un neurotrasmettitore eccitatorio presente nel sistema nervoso centrale prodotto a partire dalla glutammina, che svolge un ruolo chiave nella trasmissione sinaptica, nella neuroplasticità, nell’apprendimento e nella memoria, ma che se presente in quantità troppo elevate diventa tossico.

Ne consegue che una carenza di magnesio, anche se lieve, può contribuire ad un importante spettro di disturbi neurologici, come emicrania, ansia, insonnia, iperattività neuronale e declino cognitivo, fino a sfociare in vere e proprie patologie quali epilessia, Alzheimer, Parkinson e sclerosi multipla. La presenza dell’acido pidolico nel magnesio pidolato non solo ne migliora la biodisponibilità, ma apporta anche effetti propri, grazie alla sua origine dalla glutammina, un amminoacido chiave nel metabolismo cerebrale.

L’acido pidolico possiede infatti proprietà neuromodulanti, che si sommano a quelle del magnesio, creando un’azione sinergica sul sistema nervoso centrale. Insieme, magnesio e acido pidolico favoriscono la produzione del BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), un fattore neurotrofico essenziale per la plasticità sinaptica e la salute neuronale. Inoltre, contribuiscono alla modulazione dei recettori GABA, principali mediatori dell’inibizione neuronale, e al mantenimento dell’equilibrio elettrolitico intracerebrale, fondamentale per la stabilità della funzione neurologica. 

Magnesio pidolato, ansia e stress

Il magnesio è essenziale per l’equilibrio neuropsichico e la sua carenza viene associata a sintomi quali ansia, agitazione, irritabilità e stress cronico. Il magnesio pidolato, in particolare, è una delle forme più efficaci per il supporto del sistema nervoso, grazie alla sua eccellente biodisponibilità a livello cerebrale e alla capacità di modulare circuiti neuronali implicati nei disturbi d’ansia.

Il magnesio ha infatti il ruolo di antagonista fisiologico del recettore NMDA (N-metil-D-aspartato), un recettore del sistema nervoso sensibile al glutammato. In questo modo riduce l’attivazione eccessiva indotta dal glutammato e previene la citotossicità neuronale, un meccanismo implicato nell’insorgenza dell’ansia e di altri disturbi neuropsichiatrici.

Inoltre, il magnesio contribuisce alla modulazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, bloccando la risposta neuroendocrina allo stress e normalizzando i livelli di cortisolo. La presenza dell’acido pidolico, molecola che facilita l’assorbimento e il trasporto intracerebrale del magnesio, consente di ripristinare più efficacemente i livelli intracellulari del minerale a livello del sistema nervoso centrale, amplificando così il suo effetto ansiolitico.  

Magnesio pidolato, cefalea e emicrania

Numerose evidenze scientifiche suggeriscono che la carenza di magnesio rappresenti un importante fattore patogenetico nell’emicrania e di altre forme di cefalea, interferendo con la neurotrasmissione, la vasoregolazione e l’infiammazione neurogena. Il magnesio pidolato, grazie alla sua struttura lipofila e al suo ruolo nelle vie metaboliche glutamminiche, favorisce non solo un'efficace uptake intracerebrale di magnesio ma anche una migliore regolazione del tono vascolare cerebrale, caratteristica solitamente alterata nei soggetti affetti da emicrania.

Dati scientifici hanno confermato che il magnesio può ridurre significativamente la frequenza e l’intensità degli attacchi emicranici. Inoltre, le linee guida riconoscono l’efficacia del suo utilizzo nel trattamento preventivo della cefalea, in particolare in forme associate a sindrome premestruale, emicrania con aura e deficit di magnesio sierico.

Infine, studi in vitro e in vivo hanno mostrato che il magnesio pidolato protegge l’endotelio cerebrale dallo stress infiammatorio e ossidativo. Questo effetto contribuisce a mantenere l’integrità della barriera emato-encefalica e a ridurre la permeabilità vascolare, meccanismi implicati nella genesi dell’attacco emicranico. 

Magnesio pidolato e barriera ematoencefalica

ll magnesio pidolato ha mostrato in vitro una spiccata capacità di proteggere e stabilizzare la barriera emato‑encefalica. Dal punto di vista biochimico, i meccanismi chiave tramite i quali esplica questa funzione sono:

  • Mantenimento dell’integrità delle giunzioni serrate. Il magnesio pidolato protegge proteine strutturali come occludina e claudina‑5, fondamentali per la corretta coesione delle giunzioni serrate. In questo modo, contrasta l’azione di endotossine (come il lipopolisaccaride) e di molecole pro‑infiammatorie, impedendo che queste sostanze penetrino e raggiungano il sistema nervoso centrale attraverso la circolazione sistemica.  
  • Riduzione dello stress ossidativo e infiammatorio. Il magnesio pidolato limita la produzione dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e citochine pro‑infiammatorie, mentre promuove l'attività di enzimi antiossidanti come la SOD (superossido dismutasi) e la catalasi, proteggendo così l’endotelio cerebrale da danni strutturali.
  • Ottimizzazione del trasporto intracerebrale di magnesio. Grazie alla sua struttura lipofila, il magnesio pidolato favorisce un più efficace assorbimento e trasporto del magnesio attraverso le membrane cellulari, contribuendo al mantenimento dell’omeostasi intracerebrale del minerale.  

Considerazioni finali sul magnesio pidolato

Il magnesio pidolato rappresenta una forma di magnesio particolarmente interessante da integrare. Scegliere magnesio pidolato significa intervenire in modo mirato sul fabbisogno di magnesio, garantendo un’efficacia reale grazie alla sua efficienza di assorbimento e capacità di ingresso intracellulare che ne garantisce una certa versatilità terapeutica.

Il magnesio pidolato non solo garantisce un ottimo assorbimento intestinale, ma è in grado di raggiungere e agire nei distretti biologici più sensibili, offrendo un supporto completo nei casi in cui il fabbisogno di magnesio è aumentato, soprattutto a livello neurologico. 

Bibliografia

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Tania Polla

Laureata in Biotecnologie Mediche ed abilitata alla professione di Biologo Nutrizionista. Si occupa di nutrizione e integrazione funzionale, elaborando piani personalizzati e incoraggiando ad uno stile di vita sano e consapevole.

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